Le Vittime non hanno scelto di esserlo.Lo sono a causa della scelta di qualcun altro. Lo sono ancora quando la giustizia tutela "prima" i colpevoli;quando un assassino chiede una libertà prematura; quando anche tu, che leggi queste parole,ti dimentichi di Loro. Vittime da "quel" momento e per sempre, perché "quel" dolore non ha sconti. E noi non possiamo più abbassare lo sguardo davanti ai Loro occhi. Barbara Benedettelli
Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!
QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA
"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"
BBmartedì 29 maggio 2012
Bambini e sicurezza stradale
ASSOGIOCATTOLI-ACI, IL 70% DEI SINISTRI NEI BREVI TRAGITTI
(ANSA) - ROMA, 29 MAG - E' convinzione comune che i brevi
spostamenti in auto siano meno pericolosi dei lunghi tragitti,
cosi', il 50% dei genitori non usa i sistemi di ritenuta per i
bambini per fretta e poca pazienza, sottovalutandone
tragicamente l'utilita': ma nei percorsi di breve distanza si
concentra infatti il 70% dei sinistri. Assogiocattoli e la
Fondazione ACI Filippo Caracciolo lanciano un allarme per
diffondere maggiore consapevolezza sui rischi della strada per i
piu' piccoli, le cui morti su strada risultano aumentate del 28%
rispetto al 2009 contando 41 bambini con meno di nove anni:
''solo quattro bambini su dieci viaggiano regolarmente sul
seggiolino - dicono - e oltre 3,5 milioni di bimbi rischiano la
vita ogni giorno''.
''Gli incidenti sono ancora la prima causa di morte per i
ragazzi tra i 5 e i 13 anni in Europa, dove ogni anno perdono la
vita sulla strada 12 mila minori, 5000 dei quali bambini:
poiche' la sensibilita' alla sicurezza non e' sempre istintiva,
e' fondamentale fare informazione e formazione per cambiare
l'approccio al problema'', ha spiegato il presidente di
Automobile Club d'Italia Angelo Sticchi Damiani, durante il
convegno ''E viaggiarono tutti sicuri e contenti'', organizzato
oggi a Roma per individuare nuovi messaggi per rinnovate azioni
dedicate all'opinione pubblica. ''Attraverso il progetto
''Trasportaci sicuri'' - ha aggiunto - Aci fa formazione ai
neogenitori gia' da due anni''.
Secondo Maria Luisa Pellizzari, direttore del servizio di
Polizia Stradale del Ministero dell'Interno, ''educare i bambini
significa educare i grandi''. E' per questo che all'attivita' di
controllo e di erogazione delle sanzioni la polizia ha
affiancato un'attivita' di prevenzione che avviene attraverso
campagne di sensibilizzazione e incontri con i ragazzi delle
scuole. ''I risultati non sono quelli che vorremmo ma di sicuro
abbiamo registrato un trend positivo - ha spiegato - nel
decennio 2001-2010 abbiamo quasi dimezzato il numero dei morti e
i dati del 2011 e del 2012 ci fanno ben sperare per gli
obiettivi di questo decennio''.
''La Commissione Trasporti della Camera dei Deputati - ha
assicurato il presidente Mario Valducci - e' impegnata da anni
nella divulgazione dei diversi aspetti di prevenzione in cui si
declina la sicurezza stradale. Le norme ci sono ma non possiamo
demandarne l'applicazione solo alle Forze di Polizia: dobbiamo
far si' che entrino nella cultura dei cittadini''.(ANSA).
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