Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

lunedì 18 aprile 2011

La pena di morte esiste anche in Italia!


"Non è vero che la pena di morte in Italia non esiste. Esiste. Esiste perchè può. Nel nostro paese è facile trovare qualcuno che uccide per pochi soldi. Dove regna l’impunità la pena di morte illegale è una “semplice possibilità”. In Italia un uomo può tenere un’arma illegalmente in un luogo destinato al pubblico, essere arrestato, ma poi “patteggiare” la pena e di fatto restare impunito. Impunito e dunque autorizzato a uccidere. Sì, una “semplice possibilità”. Ne basta. Una.

Perché una madre che trova il coraggio di denunciare deve essere condannata a morte ? Perché nessun umanitario ne ha portato in alto il nome ? Perché quegli uomini che ogni giorno lottano per abolire la pena di morte non hanno per una volta allargato il loro orizzonte verso questa donna, verso questa tragedia che ci coinvolge tutti quanti, verso questa condanna illegale, infinitamente ingiusta e tragicamente inappellabile (…) Domande su domande. Ancora e sempre devono trovare una risposta nei fatti." 

Tratto da Vittime per Sempre.  ©

Il nome di quella donna, di quella madre, era Teresa Buonocore. Giustiziata - sì, avete capito bene - perché aveva denunciato il pedofilo che ha violato sua figlia! 


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