Non conoscevamo la sua storia e grazie ad un blogger amico siamo venuti a conoscenza che può capitare che se sei figlio di un importante imprenditore e guidi ubriaco e sotto effetto droghe e investi,uccidendo, qualcuno diventa un attenuante.
Ma partiamo dall’inizio, era il Gennaio del 2009 e Sonia ed altri 5 amici vengono investiti all’incrocio fra Via Lago di Nicito e Via Roccaromana da Diego Pappalardo, allora neopatentato e figlio di un noto imprenditore catanese.
Diego Pappalardo si trovava a bordo della sua Classe A quando incrocio un posto di blocco e lo forzò, anche ferendo un carabiniere, perchè ubriaco, i livelli di alcool nel sangue erano 3 volte superiori al limite.
Forzato il posto di blocco non si ferma allo stop ed investe l’auto su cui viaggiava Sonia causandone la morte.
Nel Giugno del 2011 fu condannato a 10 anni di carcere ed al pagamento di una provvisionale di un milione e 50 mila euro ai familiari di Sonia.
“Giustizia e’ stata fatta -disse la madre di Sonia, Anna Nicotra- noi non volevano vendetta, ma volevamo che il giovane venisse condannato per essere da esempio per tutti quei ragazzi che ubriachi e drogati si mettono in auto”.
Purtroppo non finisce qui.
Intanto i Pappalardo cambiano avvocato, prendendo addirittura l’avvocato del sindaco Stancanelli.
In questi giorni c’è stato il ricorso da parte del nuovo avvocato dei Pappalardo alla Corte d’Assise d’Appello, a Catania.
Ed iniziano le sorprese, il PM, Maria Ledda, passa l’accusa da omicidio volontario ad omicidio colposo, chiedendo di passare dai 10 anni di condanna a 6 (ipotetici).
Ma non finisce qui, le dichiarazioni della signora(???) Ledda sono a dir poco incredibili:
“Se Sonia Sicari è morta, la colpa è dei genitori che l’hanno lasciata uscire fino all’alba. Se Diego Pappalardo si mise alla guida ubriaco e drogato, l’ha fatto perchè non avrebbe retto la nottata… dato che i locali chiudono tardi.
Lo stato in cui si trovava Pappalardo quella notte non poteva renderlo capace di capire ciò che sarebbe potuto succedere… altrimenti non avrebbe accettato il rischio di morire.”
Dichiarazioni senza dubbio,e per dirla pulita, di parte.
In tutto questo la famiglia Sicari non può più prendere parte al processo perchè:
I Pappalardo hanno fatto in modo di depositare la somma congrua , quella decisa dal tribunale, in banca. Poco conta se li abbiamo presi fisicamente o no. A quel punto non vale più la nostra volontà. La legge, sbagliata, tiobbliga ad uscire dal processo come parte civile. Il nostro avvocato non può più fare niente, siamo semplici spettatori. Se nessuno degli avvocati rimasti non si oppone, e il giudice accetta quello che ha detto il pm, il proceso non arriverà in cassazione dove ancora ci potrebbe essere una speranza per una pena giusta.
Praticamente se sei figlio di un ricco imprenditore e gli amici di famiglia sono Lombardo e Ciancio e mafiosi vari, puoi ubriacarti, farti di cocaina, forzare un posto di blocco ferendo un carabiniere, investire ed uccidere chi vuoi tanto avrai un PM che non solo non ti accusa ma ti DIFENDE!!!
La storia di Sonia deve uscire, tutti noi Catanesi dobbiamo farci sentire perchè quello che è successo a lei potrebbe capitare anche a noi, ai nostri parenti ed amici.
Non vogliamo altro, nessuna vendetta, solo giustizia!!!
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