Chiediamo
liberazione dall’ingiustizia e vera tutela per la vita. Una pena effettiva è
garanzia di libertà.
Roma 23
aprile 2012 - I familiari delle vittime di omicidio, le vittime della violenza
e della strada, i cittadini non colpiti dal reato, i partiti con bandiere
diverse e le diverse Associazioni di tutela, si uniscono con lo scopo
di contrastare le continue richieste di amnistia generalizzata, e
di rimarcare, specie per tutti i reati contro la vita e la persona,
l'importanza deterrente e riparativa della pena. Il Sit-in ha
inoltre l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul grave e ricorrente problema
degli omicidi stradali. I familiari delle vittime e i cittadini che
non vogliono diventarlo chiedono a tutti gli organi dello Stato un impegno
urgente e concreto, in grado di rallentare la strage quotidiana degli innocenti
che avviene sulle nostre strade. L’impunità verso chi compie l’omicidio
stradale è la norma. Le condanne non corrispondono a pene effettive e
inderogabili, non c’è dunque un deterrente capace di prevenire, educare per
davvero il reo e dare un giusto Valore alla Vita. L’iniziativa
è organizzata e promossa da un movimento spontaneo nato dall’impegno
della scrittrice e attivista per i diritti delle vittime Barbara Benedettelli, insieme
a Elisabetta De Nando(mamma di Andrea, ucciso a 15 anni davanti
agli occhi del gemello mentre attraversava la strada), Erina Panepucci(mamma di
Giuseppe Magnifico, ucciso mentre stava tornando a casa in macchina) e Angelo
Bertoglio. “Sono invitati tutti i cittadini che sentono il bisogno di sostenere
il Valore Vita – afferma Elisabetta – giornalisti, prelati,
personaggi pubblici, associazioni, istituzioni, movimenti e partiti politici di
ideologie diverse, perché la Vita è un bene Super Partes, e spero di vedere
anche i cittadini non colpiti dal reato, perché siano consapevoli di non essere
immuni da questo male in una società che mette la libertà del reo sopra la libertà
di vivere degli innocenti”. Tra le associazioni presenti quelle
dedicate a Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, che con l’ASAPS e
il sindaco di Firenze Matteo Renzi hanno raccolto ben sessantamila firme per
l’introduzione del reato di omicidio stradale; l’Associazione La
strada per amica; il Coordinamento Nazionale AGUVS unitamente
a delegazioni delle sedi territoriali affiliate di Fasano e Angeli sull’Asfalto
di Messina; verranno in Italia per l’occasione i genitori di Vincent
Lorin - uno dei quattro ragazzi francesi uccisi in Italia nell’agosto 2011
mentre andavano in vacanza - in rappresentanza dell’Associazione Un
chemin pour demain. “Siamo riusciti a fare un miracolo – aggiunge
Erina - unire associazioni diverse, difficilissimo perfino in un campo
dove il divisionismo non dovrebbe esserci”.
L’iniziativa
non è dedicata solo alle Vittime della strada, bensì a tutte le Vittime
dei reati contro la persona, per affermare l’importanza di proteggere la
vita con determinazione anche attraverso la certezza della pena, strumento
necessario a dare forza alla legge, e valore a ciò che il colpevole
distrugge. “La libertà prima da difendere – sostiene la Benedettelli -
è quella di esistere in serenità e salute, di vivere, consapevoli che la nostra
libertà finisce dove comincia quella dell'altro”. Per questo hanno
aderito anche singoli cittadini e associazioni da tempo impegnate
accanto alle Vittime della violenza e della criminalità come Progetto Vittime; Valore donna; e il COISP (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze
di Polizia) che esporrà le sagome del poliziotto
pugnalato, e con loro sarà presente anche la vedova Raciti,
Marisa Grasso, indignata come tanti dalle continue richieste di amnistia. E
a proposito di questo la Benedettelli accusa: “ La nostra paura è
che l’amnistia passi grazie a un governo che ha un solo scopo: fare cassa. Ma
in questo caso fare cassa può comportare - come già accaduto con l’indulto del
2006 - l’annullamento di vite innocenti. L’economia di uno Stato non può essere
messa al di sopra della vita dei suoi cittadini”. L’appuntamento, promosso
dal movimento spontaneo Giustizia
e Diritti per i Cittadini colpiti dai reati Contro la Vita, è
in Piazza Cavour, simbolo del potere giudiziario, dalle
13,30 alle 15,30 di mercoledì 25 aprile.
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