Cara Barbara, questa è la
storia di Barbara Perri:
BARBARA Perri nata a Napoli
il 27-02-1973 ultima di una famiglia di 3 sorelle e un fratello, e
piccolina , si trasferisce a Milano con la famiglia in cerca di una vita
migliore. Il papà trova lavoro, ma la mamma con 4 figli piccoli non riesce a
lavorare.
Mentre crescono i figli,
durante una vacanza dai nonni Barbara incontra un uomo che si invaghisce di
lei, e, ritornando a Milano, mantengono l'amicizia. ,Si scrivono e si
telefonano, fino all'età di 18 anni, poi decidono di sposarsi, così
Barbara si trasferisce a Napoli con suo marito. L’inizio è bello, tutto
ok, ma dopo incominciano le responsabilità della famiglia, del dovere
verso di essa, dopo un po’ lui cambia. Cominciano i litigi che si placano
con l’arrivo di una bimba, ma per poco.
Lui diventa piano piano arrogante, offensivo verso Barbara, intanto
anche la bimba cresce, Barbara deve rinunciare alla famiglia lontana, e si
dedica a lui e la bimba. Lui decide di iniziare un lavoro indipendente, i primi
tempi ci sono le responsabilità per l’avvio dell’attività ma nel
frattempo lui diventa sempre più ossessivo verso la moglie. Lavorando in proprio,
ha un po’ di tempo in più per se stesso, diventa sempre più affettuoso
verso il proprio padre e sempre meno verso la moglie e la figlia. Litigi
, pretese, insulti che fanno diventare Barbara nervosa. Lui la fa sentire
inutile, con insulti e schiamazzi, intanto dopo 8 anni nasce un'altra bimba ma
lui peggiora, Barbara cerca di dedicarsi alle figlie visto che lui
non la cerca , e la tratta sempre peggio, alla fine, durante
una vacanza dai genitori a Milano, decide di non tornare più dal marito violento,
vuole stare dalla mamma a Milano. Qui le ritorna il sorriso spento a causa dei
maltrattamenti del marito verso il quale lei era affettuosa. Con i genitori, le
sorelle e il fratello si sentiva finalmente sicura, ma un giorno lui l’ha
chiamata dicendogli che stava molto male, lei corse a vedere, ma era un
tranello. Rientrata a Milano e decisa a non rovinare la vita delle figlie fa
visita alla sorella Daniela che vive a Monza. Lui la raggiunge, quando arriva
ci sono anche Daniela, suo marito, e un cugino che si convince essere amico di
Barbara. La gelosia lo assale. Edoardo Fernandez , questo il suo nome, va
su tutte le furie, vuole essere lasciato solo per parlare con la moglie, viene
accontentato, ma non appena soli comincia a litigare, c'è una colluttazione che
i vicini sentono, le voci sono alterate, perfino il portiere gli dice di
calmarsi, ma nessuno interviene, e lui la strangola. La lascia a terra senza
vita poi va dal portiere, si fa dare da bere e gli dice che ha ucciso la
moglie. Era graffiato. A questo punto va verso Napoli dove si costituisce. Gli
è stato detto che costituirsi è considerato attenuante. Era il 21 settembre 2003, oggi è
libero. Tra premi e sconti solo 7 anni vale la vita di Barbara, la giustizia
italiana ancora fa faville. Gli assassini sono premiati e le
vittime dimenticate insieme ai loro familiari. La loro vita è straziata da una
tragedia, una morte prematura voluta da un delinquente che non avrà mai il
perdono. Lui ha già vicino una donna che colmerà i suoi vuoti, il premio per la
sua bravura. Lui è libero. Barbara invece non vedrà più le sue figlie crescere
e loro non avranno più lei per colmare i vuoti. Vergogna alla giustizia
italiana. Noi vogliamo la certezza della pena, questi omicidi devono essere
puniti a dovere!!!
Letizia Marcantonio
Nessun commento:
Posta un commento