Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

lunedì 31 ottobre 2011

Se io fossi il Presidente del Consiglio.....


Se io fossi il Presidente del Consiglio per 5 minuti vorrei fare una cosa pratica per i giovani. Prima della scuola, dello sport, del lavoro vorrei salvargli la vita. I nostri giovani muoiono sulla strada più che negli altri paesi di Europa. La violenza stradale è la prima causa di morte e di invalidità fra i giovani sino a 35 anni. A Firenze in media muoiono due squadre di calcio l'anno e in Toscana è come se un boing 737 cadesse ogni anno nel chianti.
Mi sono accorto sulla mia pelle, su quella di mio figlio e della mia famiglia che questo problema attualmente è affrontato a tutti i livelli in maniera superficiale. Non esiste una cultura della sicurezza in Italia. Prevale l'approccio fatalista: è toccato  te, hai avuto sfortuna.  I dati ci dicono che l'Italia è dove era il Regno unito 20 anni fa. E' come se loro avessero l'Iphone e noi i vecchi cellulari TACS.
Affronterei il problema non emotivamente, ma razionalmente, da uomo d'azienda. Partendo dall'analisi dei dati, definirei chiaramente un obiettivo, cercherei le persone migliori - magari pescando da altri paesi - per lavorarci. Coinvolgerei chi dovrà poi realizzarle, metterei in ordine di priorità le soluzioni, formalizzerei quindi un piano di lavoro con obiettivi, tempi, risorse e azioni. E farei tutto questo rapidamente.
Inizierei dai comuni metropolitani, ad oggi le realtà più pericolose per gli utenti deboli (pedoni, ciclisti, motociclisti). Lo stiamo facendo a Firenze, con il progetto David. Il nostro obiettivo è quello di salvare 58 vite umane e di ridurre di 1.000 unità i feriti gravi in 10 anni. Il piano strategico che abbiamo sviluppato con l'aiuto di tanti amici, di un'importante società di consulenza internazionale, del comune e della Università di Firenze e di altre associazioni  prevede 35 interventi ben definiti da effettuare nei prossimi mesi e anni.
Si può anche dimostrare che, affrontandolo bene il problema, non solo si salvano vite ma si risparmiano dei soldi. La violenza stradale costa allo stato più del 2% del PIL.
Per dare una segnale simbolico importante lavorerei subito sulla giustizia e sulle regole. In Italia chi uccide una persona guidando sotto l'effetto di alcol e droga viene trattato allo stesso modo di un borseggiatore in un autobus. Sono considerati omicidi di serie C. Cambierei  quindi nome al reato, lo chiamerei omicidio stradale introducendo un nuovo reato. Chi uccide in questo modo deve, a mio parere farsi un po' di carcere e non guidare più. Renderebbe il nostro paese più giusto.
Sono finiti i miei cinque minuti. Spero che continuino con la spinta di tutti voi giovani. E' per voi il momento di agire per cambiare lo status quo,  e salvare tanti Lorenzo che hanno il diritto di vivere.


* Stefano Guarnieri,
vice presidente dell'Associazione Lorenzo Guarnieri

Domenica, 30 Ottobre 2011 dal sito ASAPS.IT

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