Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

martedì 5 luglio 2011

Condannata all'ergastolo del dolore!


SIGNORI DELLA CORTE: SILENZIO..

PER FAVORE SILENZIO.-

LA CORTE QUI RIUNITA HA DECRETATO LA SEGUENTE SENTENZA:

NON SI TIENE CONTO DELLE ATTENUANTI GENERICHE E DEGLI SCONTI DI PENA, NON VIENE CONCESSO NESSUN PATTEGGIAMENTO, NE' RITO ABBREVIATO, E CONDANNA LA SIGNORA ELISABETTA CIPOLLONE NATA A MILANO ESATTAMENTE 49 ANNI, ED ESATTAMENTE IN QUEL GIORNO TANTO ATTESO CHE LEI E LA SUA FAMIGLIA AMAVANO FESTEGGIARE TUTTI INSIEME.....(OMISSIS)
-           A VIVERE NELL'ERGASTOLO DEL SUO DOLORE PER TUTTO IL RESTO DELLA  VITA,
-           A SENTIRE L'ODORE DEL PROPRIO FIGLIO DE NANDO ANDREA CERCANDOLO FRA QUELLE MAGLIETTE CHE LA SIGNORA NON HA MAI VOLUTO LAVARE.

LA CONDANNA ALTRESI' A CERCARE OGNI PICCOLO APPIGLIO PER  RESTARE AGGRAPPATA ALLA SUA VITA, A NON POTER NEPPURE LONTANAMENTE PENSARE DI RAGGIUNGERE ANDREA IN UN MONDO DOVE (si spera) NON ESISTA PIU' SOFFERENZA.

LA CONDANNA ANCHE A PAGARE UNA PENA ULTERIORE PER IL RIMORSO DI NON AVER TRASCORSO TUTTO IL TEMPO POSSIBILE CON IL PROPRIO FIGLIO, A VIVERE CON IL SENSO DI COLPA PER TUTTE LE PARTITE DI CAMPIONATO CHE SI E' PERSA E A TUTTO CIO' CHE CONSAPEVOLMENTE O INCONSAPEVOLMENTE SI STAVA PERDENDO DELLA BREVE VITA DI ANDREA POICHE' TROPPO IMPEGNATA AD OCCUPARSI DEL SUO LAVORO E DI PANNI DA STIRARE E DI UNA VITA COSIDDETTA NORMALE...

CONSIDERIAMO UNA AGGRAVANTE IL FATTO DI NON ESSERSI MAI RESA CONTO DI ESSERE FELICE E CHE LA FELICITA' FOSSE LI' A PORTATA DI MANO.

LA PRESENTE SENTENZA E' INAPPELLABILE, E NON POTRA' IN ALCUN MODO ESSERE OGGETTO DI REVISIONE ALCUNA, ESSENDO IL TRIBUNALE DEL DOLORE, UN TRIBUNALE CHE NON AMMETTE RICORSI E I GIUDICI CHE PROCLAMANO QUESTO TIPO DI SENTENZE GIUDICI ASSOLUTAMENTE INFLESSIBILI.

TRIBUNALE DEL DOLORE DI MILANO ADDI' 05/07/2011 GIORNO DEL 49° compleanno DELLA SIGNORA ELISABETTA CIPOLLONE... IL PIU' TRISTE COMPLEANNO DELLA SUA POVERA VITA...

Elisabetta Cipollone De Nando 
( su Fb con il profilo Un pozzo per Andrea)




Vorrei fare di più per voi...
più passa il tempo e più vi vedo crescere di numero. Non che io non sia consapevole che queste morti dovute alla superficialità, all'irresponsabilità e anche alla cattiveria umana sono molte di più di quelle che ognuno possa immaginare, come testimonio nel libro.

Lo sono e l'ho scritto in decine di pagine. Lo sono e per questo ho voluto scrivere questo testo che grida in silenzio, ma con la potenza del cuore, entrando nel vostro immenso male. 
Per questo ho voluto portare questo dolore tra la gente, tra gli uomini e le donne delle istituzioni, ovunque. 

Non che io dica chissà quali cose nuove, cerco semplicemente di risvegliare le coscienze addormentate, nel tentativo di darvi almeno una giustizia postuma e tardiva, una dignità, un profondo rispetto e una vera possibilità di ricominciare, anche se spezzati dentro e fuori, costretti per sempre a vivere così. 

Ma ora che voi conoscete le mie parole, ora che avete fiducia in me, mi cercate per parlare, per raccontare, per trovare una via nella quale ci sia chi vi vuole ascoltare...  ora che mi chiedete aiuto e voce... ecco.... ora quella consapevolezza è ancora più tangibile. E' possente realtà... Enorme evidenza. Una strage di proporzioni colossali che però, diversamente da una strage che accade in un contesto definito, si nasconde tra diverse realtà che sembrano minute.... Non lo sono. Dobbiamo imparare a unificare gli eventi in nome del Diritto alla vita... Se la strage è evidente allora forse qualcosa può cambiare...

Sono davvero troppo le condanne inappellabili... Migliaia in un anno tra omicidi stradali ( perché quello sono) e omicidi così detti "comuni". Condanne a morte decretate da persone che non rispettano le regole di convivenza più semplici per il proprio sfrenato egoismo, o che uccidono con violenza, per dare sfogo agli istinti più brutali, alle perversioni, senza fermarsi quando ancora una vita si può salvare... 
La cattiveria esiste!

Sono davvero troppe le persone con vite normali, o belle anche, che come me, come te, come tutti noi - giudici e legislatori compresi -, si alzavano la mattina per vivere il loro quotidiano fatto di piccole  e grandi cose, di piccoli e grandi dispiaceri, di piccole e grandi gioie... e che adesso aspettano la sera nella speranza di incontrare almeno in sogno chi amavano più della loro stessa vita.... 

E che adesso aspettano una giustizia che non arriva. Che anzi, loro, proprio loro, neanche possono nominare...

E che adesso dentro l'aula di un tribunale (dalla quale possono perfino essere cacciati) si sentono, e sono, solo mezzo, sfondo... fastidio...

E che adesso facciamo fatica a incontrare, ad ascoltare perché quel male è troppo grande e noi preferiamo tenerlo lontano....

E che adesso hanno perso molti diritti che invece a chi ha fatto tutto questo sono concessi per legge... 


E che adesso devono sopportare, in silenzio, a testa bassa... perché se esprimono la loro rabbia vengono perfino trattati male...


Tutto questo io, te, tutti noi - giudici, avvocati e legislatori compresi, lo ripeto - in quanto parte di una stessa natura, di uno stesso mondo, figli di uno stesso Dio, NON possiamo accettarlo!

Sono troppe, davvero troppe le persone che vengono uccise in un anno.... Troppe, davvero troppe le famiglie condannate all'  ergastolo certo del dolore. Certo come la morte di chi è stato ammazzato.

L'articolo 3 della nostra Costituzione recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge... 

Non è vero. Per le Vittime non c'è uguaglianza, né parità di diritti all'interno del tribunale, tanto che Onu e Unione Europea hanno chiesto con Decisioni e Raccomandazioni che gli Stati si adeguino ( vedi

Che le condanne dei colpevoli siano allora certe, definitive nella loro durata, prive di benefici e sconti quando è la vita ad essere rubata e poi spaccata in mille pezzi! Che siando davvero educative: che portino cioè alla piena consapevolezza del danno gravissimo causato alle persone e alla società intera. Perfino a se stessi.

Che ci sia eguaglianza nei tribunali e soprattutto RISPETTO per le Vittime e per le loro esistenze interrotte.

Che la giustizia metta al centro del proprio agire le Vittime, almeno quando non ci sono dubbi sulla colpevolezza. Perché non c'è un bene più grande della vita, eppure è il meno "pagato"!


Barbara Benedettelli 

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