Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

giovedì 30 giugno 2011

Quando i Giudici tengono alto il valore vita; quando rispettano al dignità dei familiari delle Vittime


Dal Corriere della Sera
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«UN SEGNALE» - «Dal Tribunale di Milano oggi è arrivato un segnale forte che qualcosa sta cambiando riguardo alla tutela dei familiari delle vittime», ha commentato l'avvocato Domenico Musicco, legale dell'Associazione italiana vittime della strada. Il giovane, Marco Martiniello, 28 anni, laureando all'Università Bocconi, venne investito la sera del 29 aprile 2010, quando, in compagnia di un'amica 27enne, stava attraversando le strisce pedonali tra le Colonne di San Lorenzo e corso di Porta Ticinese. L'amica riuscì a cavarsela, mentre il giovane, originario di Avellino, venne trasportato al Policlinico in condizioni disperate e morì dopo due giorni di agonia.
UBRIACO A 90 ALL'ORA - Il testa alcolemico rilevò che l'investitore, Francesco Bossi, 21 anni, aveva un tasso di alcol nel sangue di 1,6, quando il limite è 0,5. L'avvocato Musicco, legale anche dei genitori della giovane vittima, parti civili, ha spiegato di aver depositato al giudice una serie di memorie nelle quali chiedeva di non concedere il patteggiamento, anche perché Bossi stava guidando ubriaco a 90km/h. Al giudice è stata depositata anche una lettera del padre di Marco, presente assieme alla moglie all'udienza di oggi, nella quale i genitori chiedono «giustizia». Il gup, nonostante l'incensuratezza dell'imputato e il consenso del pm Nicola Balice, ha negato il patteggiamento e fissato una nuova udienza per il 14 luglio...
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