Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

giovedì 23 giugno 2011

Perché non siano anche Sempre Vittime!

                                        

Vittime per Sempre è nato per dare voce a chi ha subito la più grave delle ingiustizie: l’omicidio di un proprio caro. Vite spezzate anche le loro. Destini stravolti e decisi da altri. Le voci tremule, lo sguardo profondo, con gli occhi perennemente arrossati, si sono stampati nella mia mente che me li ha restituiti ogni giorno a seguire, costringendomi a scrivere pagine e pagine per loro. Con loro. Questo è Vittime per Sempre. Un libro in cui l’anima di chi scrive e di chi si racconta è nuda, scarnificata a volte. Pagine in cui il sentimento, la passione civile, il dolore ma anche l’amore per la vita, si intercalano con la denuncia di un sistema che permette doppie, triple, infinite ingiustizie. Quelle che rendono queste persone anche Vittime Sempre. Non una volta, ma ogni volta che un tribunale non le rispetta, ogni volta che un assassino si intromette nuovamente in quelle esistenze strappate, ferite, private di ogni diritto umano. Ogni volta che anche noi, la gente, l’opinione pubblica, i politici, i magistrati, la cultura, ci dimentichiamo che l’effetto di un omicidio non termina con la morte di un essere umano irrimediabilmente “cancellato”, ma continua in chi sopravvive a quella morte. Perché un essere umano è un mondo intero. Un mondo pieno di senso, di storia e di gente.

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