Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

mercoledì 29 febbraio 2012

OMICIDIO STRADALE: LA NENIA "LE LEGGI CI SONO" NON HA FONDAMENTO CON LA REALTA'. LE LEGGI CI SONO, MA MANCANO LE PENE

 

OMICIDIO STRADALE:
LA NENIA "LE LEGGI CI SONO" NON HA FONDAMENTO CON LA REALTA'. LE LEGGI CI SONO, E ANCHE LE CONDANNE, MA MANCANO LE PENE.
In risposta al Senatore Idv Li Gotti
Caro Senatore Li Gotti, sa come la penso. Sul dolore specula chi non ammette la realtà dei fatti. Non solo specula, ma non comprende neanche che quel dolore è amplificato dalla mancanza di Giustizia! Inoltre offende le Vittime, che non sono persone incapaci di intendere e volere, ma sanno, sulla loro pelle - o su quella dei loro familiari - che cosa significa una giustizia incapace di essere giusta e davvero preventiva.

La realtà dei fatti è la seguente: i reati commessi da chi è alla guida di un automezzo, non sono puniti adeguatamente rispetto alla gravità di quanto provocano: invalidità, morte. Spesso non sono puniti affatto! La realtà mostra giudici che, per lo stesso tipo di reato, possono decidere provvedimenti diversi perché la legge permette loro di agire secondo coscienza, più che secondo il bene comune.
La nenia: “le leggi ci sono”, rimane una nenia priva di fondamento reale. Non occorre essere avvocati penalisti ( che spesso esercitano la professione se pur all’interno della Commissione Giustizia, generando un conflitto d’interesse elevatissimo), per osservare che le condanne non corrispondono quasi mai alle pene e che spesso le pene non sono effettive. E una pena che non è inderogabile, non ha valore sociale. Non risponde al principio costituzionale di educazione del reo, non dà valore alla vita umana e alle azioni, e tende a sollevare le persone dalla responsabilità penale ( e personale) , ben chiara nel primo comma dell'articolo 27 della nostra Costituzione.

B.Benedettelli

Ecco le parole del Senatore Idv
AGI) - Roma, 29 feb. - "Anche il ministro Passera e'
inciampato nella bufala giuridica della creazione di un
asserito nuovo reato: l'omicidio stradale. In realta' tale
crimine, commesso da chi si sia messo alla guida sotto
l'effetto di alcool o droghe, e' gia' previsto dal codice". Lo
scrive sul suo blog il senatore Idv Luigi Li Gotti, capogruppo
in commissione Giustizia, aggiungendo che "l'unico intervento
possibile, oltre quello dell'inasprimento delle pene, gia'
inasprite nel 2008, e' quello della contestazione per legge
dell'aggravante della colpa con previsione, il ritenere, cioe',
che chi si metta alla guida in quelle condizioni di rallentata
capacita', per l'allungamento dei tempi psicotecnici di
reazione, non possa non valutare altamente prevedibile il
verificarsi di un incidente".
"Lasciamo, quindi, da parte l'ipotesi di omicidio
volontario, sottospecie di dolo eventuale. E' altra cosa che
riguarda l'ipotesi di colui che si metta alla guida, volendo
provocare un incidente stradale con danno alle persone,
accettando qualunque evento, dalle lesioni lievi alla morte.
Insomma, come colui che si metta a sparare nella folla", dice
ancora l'esponente Idv che avverte: "Non e' giusto speculare
sul dolore, facendo credere possibile anche l'impossibile.
Sarebbe paradossale, con la prospettata bestemmia di
eliminazione dell'elemento soggettivo, punire con la medesima
pena prevista per l'omicida ubriaco la condotta in ipotesi di
ubriachezza preordinata alla commissione dell'omicidio. Un
abbattimento di pena, cioe', criminogeno. Sarebbe questo
l'effetto provocato dagli apprendisti stregoni del diritto".


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