La realtà dei fatti è la seguente: i reati commessi da chi è alla guida di un automezzo, non sono puniti adeguatamente rispetto alla gravità di quanto provocano: invalidità, morte. Spesso non sono puniti affatto! La realtà mostra giudici che, per lo stesso tipo di reato, possono decidere provvedimenti diversi perché la legge permette loro di agire secondo coscienza, più che secondo il bene comune.
B.Benedettelli
Ecco le parole del Senatore Idv
AGI) - Roma, 29 feb. - "Anche il ministro Passera e'
inciampato nella bufala giuridica della creazione di un
asserito nuovo reato: l'omicidio stradale. In realta' tale
crimine, commesso da chi si sia messo alla guida sotto
l'effetto di alcool o droghe, e' gia' previsto dal codice". Lo
scrive sul suo blog il senatore Idv Luigi Li Gotti, capogruppo
in commissione Giustizia, aggiungendo che "l'unico intervento
possibile, oltre quello dell'inasprimento delle pene, gia'
inasprite nel 2008, e' quello della contestazione per legge
dell'aggravante della colpa con previsione, il ritenere, cioe',
che chi si metta alla guida in quelle condizioni di rallentata
capacita', per l'allungamento dei tempi psicotecnici di
reazione, non possa non valutare altamente prevedibile il
verificarsi di un incidente".
"Lasciamo, quindi, da parte l'ipotesi di omicidio
volontario, sottospecie di dolo eventuale. E' altra cosa che
riguarda l'ipotesi di colui che si metta alla guida, volendo
provocare un incidente stradale con danno alle persone,
accettando qualunque evento, dalle lesioni lievi alla morte.
Insomma, come colui che si metta a sparare nella folla", dice
ancora l'esponente Idv che avverte: "Non e' giusto speculare
sul dolore, facendo credere possibile anche l'impossibile.
Sarebbe paradossale, con la prospettata bestemmia di
eliminazione dell'elemento soggettivo, punire con la medesima
pena prevista per l'omicida ubriaco la condotta in ipotesi di
ubriachezza preordinata alla commissione dell'omicidio. Un
abbattimento di pena, cioe', criminogeno. Sarebbe questo
l'effetto provocato dagli apprendisti stregoni del diritto".
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