Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

lunedì 17 dicembre 2012

Onorevole Pannella, la smetta, l'amnistia estingue i reati e fa gridare vendetta al cielo!

Ho appena appreso la notizia che Pannella rischia la vita a causa dello sciopero della fame e della sete..ci risiamo..vuole le carceri vuote; vuole l'amnistia!..siamo preoccupati per la sua salute? di certo, NO!..noi siamo persone sagge, abbiamo dignità, anche se siamo morti dentro, il dolore per la perdita di una persona cara ci indurrebbe a fare di più, molto di più; noi combattiamo per una gius
ta causa, Pannella, ogni tanto, si sveglia dal torpore e decide di digiunare o di non bere..mi viene di dirgli " on.Pannella, ha una lontana idea di cosa passa nella mente di una mamma, di un padre, di un fratello quando sono costretti a recarsi all'obitorio per vedere le condizioni del proprio caro e trovarlo disteso su un tavolo di ferro, in attesa di essere adagiato in una bara..?' i nostri cari, di cui sto' parlando, erano usciti da casa promettendo di ritornarvi, erano giovani vite che sorridevano alla vita, i nostri cari sono stati uccisi da coloro che lei, onorevole, vuole fuori dalle carceri, per motivi che, forse, neanche lei conosce; noi stiamo "vivendo" fuori dalle carceri pur soffrendo il dolore dell'ergastolo; vede, onorevole, sono una mamma che da giorni non se la sente di andare al cimitero per la quotidiana visita a mio figlio Gabriele, non ce la faccio, vorrei tanto andare a sistemare i fiori, ad accarezzare la fredda lapide e spolverarla come se togliendo la polvere gli togliessi la polvere che da' l'idea del tempo che passa e mi allontana sempre di più da mio figlio; oggi ho preparato una sacchetto con dentro un alberello di Natale e una capanna con la natività, l'ho adagiata all'ingresso con la speranza di andarci domani..colui che ha spezzato le ali di Gabriele, che ha ucciso la sua famiglia insieme a lui, festeggerà il Natale con la sua famiglia come lo ha trascorso il 2010 ed il 2011, per lui non è cambiato nulla, lui non sa' cosa vuol dire andare a inginocchiarsi davanti alla lapide dove riposa il proprio figlio ucciso perché lui, quel maledetto pomeriggio, aveva fretta, sicuramente aveva bevuto( non lo sapremo mai)...la prego onorevole, non preoccupi gli italiani con i suoi inutili scioperi della fame, sono minacce ignobili..chi si macchia di un grave reato come l'omicidio stradale ha un grande debito con la Giustizia, soprattutto ha un immenso debito con la famiglia di una vittima della strada che è costretta a subire l'ergastolo del dolore, un dolore grande, immenso, insopportabile, infinito, un dolore per sempre..!!..ritorni a nutrirsi e a bere e lasci che la Giustizia faccia il suo dovere, le giuste pene devono essere applicate affinché si capisca il reato commesso..!!la mamma di Gabriele, morto ammazzato il 5 agosto 2010



Carmen Fichera

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