Nel giugno 1977 suo marito Guido viene sequestrato e rilasciato dopo il pagamento di un riscatto. A novembre dello stesso anno viene sequestrata sua figlia Laura Estela. Il 26 giugno 1978 Laura Estela dà alla luce, nell'ospedale militare di Buenos Aires, un bambino che avrebbe voluto chiamare Guido. Il 25 agosto 1978 Laura Estela Carlotto viene assassinata alla periferia di La Plata e la salma viene restituita ai familiari. Esami necroscopici, la testimonianza di altri detenuti e di militari concordano sulle modalità del parto e sul fatto che il bambino è nato sano.
Nel 1978 Estela Carlotto si integra al gruppo “Nonne argentine di nipotini scomparsi” che poi diventerà la “Asociación Abuelas de Plaza de Mayo”, di cui diverrà presidente.
In questa veste ha partecipato a innumerevoli convegni e assise internazionali. In particolare, all’interno dei gruppi di lavoro del ECOSOC, ha contribuito alla redazione di cinque articoli della “Convenzione internazionale dei diritti dei fanciulli” e diviene presidente del Comitato argentino di sorveglianza. Ha partecipato inoltre alla redazione dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale.
La sua azione “politica” in Argentina, caratterizzata da moderazione nei termini, innovazione nei metodi e fermezza nei principi, le valse l'apprezzamento da parte dei diversi governi e istituzioni democratiche.
In Italia ha partecipato a numerosi convegni, dibattiti e lezioni in scuole e università. E' stata una delle parti civili nel processo contro i militari argentini condannati a Roma il 6.12.2000. Il 27 settembre 2002 ha subito un attentato alla sua vita.
Estela Carlotto ha ricevuto diverse lauree “Honoris Causa” sia dall’Università di Boston (Massachussets) e sia dalle università argentine di Buenos Aires, Salta, Entre Rios e La Plata.
In Italia è stata insignita dall'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi e ha ricevuto il "Premio per la Pace" del Comune di Roma. Inoltre nel 2005 ha ricevuto a New York il "Premio Diritti Umani" delle Nazioni Unite".
Nessun commento:
Posta un commento