Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

venerdì 30 novembre 2012

Storie di nonne, figli e nipoti di Plaza de Mayo


Estela Carlotto è nata a Buenos Aires il 22 ottobre 1930. Si è sposata con Guido Carlotto, piccolo industriale chimico oriundo di Arzignano (VI). Dalla loro unione sono quattro figli: Laura Estela, Claudia, Guido e Remo. Estela ha lavorato come insegnante elementare e poi come direttrice di scuole elementari.

Nel giugno 1977 suo marito Guido viene sequestrato e rilasciato dopo il pagamento di un riscatto. A novembre dello stesso anno viene sequestrata sua figlia Laura Estela. Il 26 giugno 1978 Laura Estela dà alla luce, nell'ospedale militare di Buenos Aires, un bambino che avrebbe voluto chiamare Guido. Il 25 agosto 1978 Laura Estela Carlotto viene assassinata alla periferia di La Plata e la salma viene restituita ai familiari. Esami necroscopici, la testimonianza di altri detenuti e di militari concordano sulle modalità del parto e sul fatto che il bambino è nato sano.

Nel 1978 Estela Carlotto si integra al gruppo “Nonne argentine di nipotini scomparsi” che poi diventerà la “Asociación Abuelas de Plaza de Mayo”, di cui diverrà presidente. 

In questa veste ha partecipato a innumerevoli convegni e assise internazionali. In particolare, all’interno dei gruppi di lavoro del ECOSOC, ha contribuito alla redazione di cinque articoli della “Convenzione internazionale dei diritti dei fanciulli” e diviene presidente del Comitato argentino di sorveglianza. Ha partecipato inoltre alla redazione dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

La sua azione “politica” in Argentina, caratterizzata da moderazione nei termini, innovazione nei metodi e fermezza nei principi, le valse l'apprezzamento da parte dei diversi governi e istituzioni democratiche.

In Italia ha partecipato a numerosi convegni, dibattiti e lezioni in scuole e università. E' stata una delle parti civili nel processo contro i militari argentini condannati a Roma il 6.12.2000. Il 27 settembre 2002 ha subito un attentato alla sua vita.

Estela Carlotto ha ricevuto diverse lauree “Honoris Causa” sia dall’Università di Boston (Massachussets) e sia dalle università argentine di Buenos Aires, Salta, Entre Rios e La Plata. 

In Italia è stata insignita dall'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi e ha ricevuto il "Premio per la Pace" del Comune di Roma. Inoltre nel 2005 ha ricevuto a New York il "Premio Diritti Umani" delle Nazioni Unite".

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