Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

venerdì 30 marzo 2012

VITTIME DEI REATI CONTRO LA PERSONA: 25 APRILE INCONTRO DAL PAPA E POI PROCLAMAZ



GIUSTIZIA: 25 APRILE. VITTIME DELLA STRADA DAL PAPA E POI IN SCIPERO DELLA FAME CONTRO AMNISTIA.

Il 25 aprile i familiari delle Vittime della strada saranno ricevuti dal Papa, poi in una conferenza stampa annunceranno lo sciopero della fame per introduzione omicidio stradale e contro l’amnistia.


Il 25 aprile 2012, mentre Emma Bonino, Marco Pannella e tanti altri saranno impegnati nella marcia a favore dell’Amnistia, chiamata “ Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà”, un gruppo di familiari delle Vittime di omicidio – in particolare di omicidio stradale, dove l’impunità è la norma nei fatti - cominceranno lo sciopero della fame “per dare un segnale forte a uno Stato che – spiega la scrittrice e attivista per i diritti delle vittime Barbara Benedettelli - non tutela le vittime durante il procedimento penale ( come richiesto dalla Decisone U.E. 2001/220/GAI, del 15 marzo 2001) e anche dopo il reato, e che non rispetta il principio di inderogabilità della pena, indispensabile per il reo, le Vittime e la società. Le ripercussioni sull’intero sistema sociale, sulle Vittime e sui loro familiari a loro volta Vittime di un sistema giudiziario che permette a chi uccide di poter continuare la propria vita come se nulla fosse, sono devastanti.” La protesta, che si avvarrà anche di un presidio nel quale si daranno il cambio cittadini non colpiti dal reato, associazioni e singoli familiari o Vittime stesse dei reati contro la persona, vuole anche contrastare la continua richiesta di amnistia. “E’ importante, in una società civile – continua la Benedettelli – dare dignità anche a chi si è macchiato di reati per i quali si merita il carcere, ma la soluzione non può essere trovata, in una società civile appunto, nella demolizione della legge attraverso un’amnistia generalizzata”.
Lo sciopero collettivo della fame per il Diritto alla giustizia, alla libertà di vivere, alla retribuzione del grave torto subito, e per spingere il Governo a trovare una soluzione che renda certa la pena anche per i reati stradali, comincerà il 25 aprile a Roma durante un raduno in luogo da definire, subito dopo l’incontro di centinaia di familiari di Vittime della strada con il Papa voluto da Croce Castiglia. “Invitiamo - prosegue Benedettelli - associazioni, rappresentanti dei partiti politici di ogni schieramento, esponenti religiosi, forze di polizia, giornalisti e cittadini che Vittime non vogliono diventarlo a unirsi a noi e ai familiari che scipereranno, appoggiandoli in questa “battaglia” in onore della dignità umana, del valore vita, della certezza del diritto, della ricerca di una giustizia capace di riportare una forma di equilibrio e di impedire che altri innocenti debbano morire. Una battaglia che riguarda tutti quanti e che deve superare l’idea che l’economia di un paese è più importante della vita dei suoi cittadini. I carcerati costano? Il lavoro è un diritto anche per loro ed è anche educativo. Dobbiamo risparmiare? Non occorrono amnistie più o meno mascherate ( inaccettabili sempre per chi dal reato è stato colpito e pericolosa per i cittadini come ha dimostrato il vergognoso indulto del 2006). La mancanza di severità della giustizia rende una società insicura per i suoi associati e la legge, che ne costituisce le fondamenta, fragile come latta. Per il sovraffollamento si attivino le carceri inutilizzate; si utilizzino le vecchie caserme;si collabori con le strutture di recupero per tossicodipendenti; si accompagnino i rei clandestini nei loro paesi d’origine. Le soluzioni si possono trovare in un tavolo tecnico allargato a tutte le parti politiche e anche all’altra parte della vicenda criminosa: Vittime e cittadini. Perché se il principio sul quale si basa la nostra giustizia è: “meglio dieci colpevoli fuori che un innocente in carcere”, è invece un fatto che l’innocente in carcere in un sistema garantista che funziona può dimostrare la sua estraneità ai fatti, mentre l’innocente ucciso da uno solo di quei dieci colpevoli è morto per sempre. Ministro Severino, si può risparmiare senza liberare i carcerati. Per esempio si può penare di abolire il processo di appello quando ci si trova di fronte alla flagranza di reato dove primo grado e Cassazione sarebbero sufficienti, la pena sarebbe certa, ci sarebbe un risparmio notevole da reinvestire nel sostegno delle Vittime e nel rendere dignitosa la vita dei carcerati, e si risponderebbe a diversi principi costituzionali". L’idea di fare lo sciopero della fame è di Elisabetta De Nando - mamma di Andrea ucciso a Peschiera Borromeo ( Mi) il 29 gennaio 2011 mentre attraversava le strisce pedonali con il fratello gemello Cristian. Lei, insieme a Croce Castiglia – mamma di Matteo la Nasa colpito mentre era seduto a un bar; Erina Panepucci, mamma di Giuseppe Magnifico colpito da un auto che andava ai 150 all’ora insieme ad altri familiari di cui comunicheremo a giorni i nomi, vanno avanti decisi, come afferma Elisabetta :" Noi scioperiamo! Vogliamo essere ascoltati da Ministri e Deputati che si trovano a discutere sulla riforma della giustizia perché non possono fare i conti senza considerare la parte lesa come invece sempre avviene. Inizieremo lo sciopero della fame in nome dei nostri figli e di quelli che vogliamo salvare e non ci fermeremo finché non saremo ascoltati, ma senza essere presi in giro. La prima emergenza alla quale far fronte è quella che riguarda la tutela della vita innocente”. 
Aderiranno anche associazioni molto attive come: Tamara Onlus, Lorenzo Guarnieri, AGUVS, Prometeo e tante altre.

Per appoggiare lo sciopero della fame o solo l'iniziativa e per avere maggiori info rivolgersi a: info@barbarabenedettelli.com , angelo.bertoglio@libero.it


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