Le Vittime non hanno scelto di esserlo.Lo sono a causa della scelta di qualcun altro. Lo sono ancora quando la giustizia tutela "prima" i colpevoli;quando un assassino chiede una libertà prematura; quando anche tu, che leggi queste parole,ti dimentichi di Loro. Vittime da "quel" momento e per sempre, perché "quel" dolore non ha sconti. E noi non possiamo più abbassare lo sguardo davanti ai Loro occhi. Barbara Benedettelli
Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!
QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA
"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"
BBvenerdì 18 novembre 2011
L'unica regola niente regole. E il papà di un ragazzino ucciso si arrabbia... a ragione
LA LETTERA DI GIACOMO SCALAMANI "Da alcuni giorni a Milano in piazza Sant'Agostino un'enorme pubblicità di un nuovo modello di automobile copre l'intera facciata di un edificio. Il cartellone è studiato per colpire con forza lo sguardo e comunicare l'idea che l'acquisto di quel veicolo costituirà la realizzazione definitiva di quelle pulsioni trasgressive che oggi sembra indispensabile esibire per stare al mondo. Lo slogan è di quelli già sentiti, ma non potrebbe essere più esplicito «L'unica regola è che non ci sono regole». Riferito all'auto, cioè all'oggetto tecnico che più problemi crea alla vita collettiva delle nostre città, che più morti causa nelle nostre strade, quello slogan dà i brividi... CONTINUA A LEGGERE
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