Per il Diritto a una giustizia con la G maiuscola!


QUESTO BLOG NASCE DAL LIBRO "VITTIME PER SEMPRE", DI BARBARA BENEDETTELLI, SCRITTRICE E ATTIVISTA DER I DIRITTI DELLE VITTIME. UN TESTO DI DENUNCIA FORTE. PAGINE ACCORATE, SCRITTE CON PASSIONE CIVILE E RIGORE. NON UN LIBRO, UNA CAUSA - AMA DIRE LA BENEDETTELLI - CHE DEVE ESSERE DI TUTTI E CHE VA OLTRE LE IDEOLOGIE PERCHE' LA VITA E' UN BENE SUPER PARTES, COME LA GIUSTIZIA! DALL'IMPEGNO CIVILE DELLA BENEDETTELLI NASCE UN MOVIMENTO ATTIVO DI PERSONE, COLPITE O MENO DAL REATO CONTRO LA VITA: GIUSTIZIA E DIRITTI PER I CITTADINI COLPITI DAL REATO CONTRO LA VITA


"Nel testo, come nel blog, la parola Vittime, al plurale, indica i congiunti di chi è stato ucciso, mentre al singolare indica la persona uccisa. La “V” maiuscola è invece una scelta che sottolinea il valore “unico” di una condizione immeritata, non voluta, di grande e durevole sofferenza. Dobbiamo a queste persone un rispetto che, ancora oggi, non c'è. Quando vedrò la parola Vittime con la "V" maiuscola in ogni testo, ogni commento, ogni blog, ogni giornale allora potrò dire: "Le nostre parole sono arrivate all'anima del mondo e lo hanno cambiato!"

BB

martedì 4 ottobre 2011

Mignini: il nostro sistema giudiziario il più garantista che c'è


Perugia, 04-10-2011
"Il nostro sistema giudiziario è il più garantista di tutti, forse anche un po' troppo...Questa è una questione che merita più di una riflessione, forse". Il giorno dopo,  Giuliano Mignini prova a prendere le distanze dal caso che ha seguito per anni, fino alla sentenza assolutoria da parte della Corte d'assise d'appello nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per il delitto Kercher. Ma è un attimo, perché in cuor suo guarda già al ricorso in Cassazione.

Verso la Cassazione
"Perché il ricorso ci sarà, ne sono certo - dice Mignini - Dobbiamo solo
attendere di conoscere le motivazioni. Entro 90 giorni dalla sentenza, e poi ci saranno i 45 giorni a disposizione per avviare la strada per il terzo grado di giudizio", dice Giuliano Mignini, che con Manuela Comodi, ha rappresentato l'accusa.

Colpa della stampa
"Era un'assoluzione già annunciata...", dice Mignini. Il pm non si nasconde dietro un dito: "Non va bene neppure che il giudice relatore dica 'l'unica cosa certa è che c'è una persona morta, uccisa, Meredith' ". A presiedere la Corte d'assise d'appello era un giudice del civile, altro fattore indigesto: "In primo grado erano del penale, qui invece no...Una volta chi faceva il penale faceva anche il civile, accadeva di frequente, una volta...". E poi il giudice a latere "è stato trasferito a Terni...".

Dubbi e contraddizioni
"Ieri e' stato deciso che Amanda e Raffaele non hanno commesso il delitto, al contrario di quanto deciso in primo grado. C'è però una condanna di Amanda a tre anni per calunnia nei confronti di Lumumba... E tutto il resto? Le accuse contro la polizia? La nuova sentenza ha riformato la prima, pero' dobbiamo vedere se è stata una riforma piena oppure parziale, e se ci sono elementi di contradditorietà nella sentenza stessa. L'articolo 605 del codice di procedura penale lascia in pregiudicato il discorso sul tipo di assoluzione, può essere anche la vecchia insufficienza di prove. Su qualche giornale ho letto che si trattava di assoluzione con formula piena, qualcuno l'ha anche detto in televisione, ma non è così, non lo sappiamo. Comunque non condivido questa impostazione, faremo ricorso".

Terzo grado senza Amanda?
Amanda però ha già lasciato l'Italia..."Eh già... - dice Mignini allargando
le braccia - qui non possiamo farci niente. Chissà mai se sarà presente a un eventuale terzo giudizio". Per Sollecito invece e' diverso, lui è in Italia e tutto puo' essere. Per esempio un eventuale nuovo provvedimento restrittivo qualora la Cassazione rimandi al primo grado? "Non lo so, dipenderà da quel che fara' la Procura generale...".

La guerra di periti
L'aspetto su cui Mignini insiste è la parte peritale del processo di secondo grado: "La decisione della Corte di non fare la perizia sull'ultima traccia, sul coltello, è stato un errore imperdonabile". Ricorda che gli accertamenti sul materiale genetico "sono stati svolti secondo gli indirizzi dati dall'articolo dell'incidente probatorio, l'articolo 360 del codice di procedura penale, quello sugli accertamenti irripetibili, e si svolgono nel contraddittorio delle parti. "I consulenti delle parti avrebbero avuto la possibilita' di contestare in quel momento, ma non l'hanno fatto. Potevano chiedere in quel momento la perizia, io l'avrei data, avrei sospeso le operazioni della polizia scientifica. Non si può chiudere la perizia alla fine degli accertamenti e ha fatto bene la Corte di primo grado a dire di no". Quanto invece alla perizia svolta in secondo grado, "è stata contestata in radice. I periti hanno detto che non ci sono i controlli negativi, e invece c'erano. La Stefanoni (perito della Scientifica, ndr) aveva fatto riferimento a questi controlli, li ha portati al gip e i periti non se ne sono accorti. La corte li ha acquisiti".

Aveva ragione la Scientifica
Ma i periti dell'appello fatti intervenire dalla Corte icono cose diverse da quelle dette da altri periti.. "Io rispondo che ho piena fiducia nella Polizia scientifica. La nuova perizia ha mostrato lacune gravissime". A proposito di perizie, lui aveva pensato di avvalersi anche di un perito cileno esperto in genetica forense, il numero uno al mondo. "L'ho contattato ma non poteva farlo, aveva già troppi impegni". Il pm torna quindi a dire che "è un peccato non aver accettato la ricerca delle prove su quel coltello".

Chi era allora con Rudy?
E poi c'è una sentenza definitiva di condanna nei confronti di Rudy Guede che dice che Meredith è stata uccisa in concorso. "Ma in concorso con chi,
a questo punto? Nella casa, oltre a quelle di Guede, non c'erano tracce diverse da quella degli altri due, Amanda e Raffaele...". A questo punto si potrebbe pensare anche a una richiesta di revisione del processo da parte di Guede?
"Impossibile a dirsi. Di sicuro ad oggi non c'e' il responsabile del delitto, stando a questa sentenza (Guede è stato condannato per concorso e non come autore materiale dell'omicidio, ndr)" e per Mignini - altra stoccata - " è un'anomalia del codice quella di prevedere la separatezza del giudizio nel caso del concorso in un delitto".

Quelle parole del presidente
Un eventuale nuovo processo d'appello processo avrebbe luogo a Firenze, di
certo "il mio, il nostro auspicio, e' che sia fatta giustizia". L'ultima domanda riguarda se le parole di ieri mattina del presidente Claudio Pratillo Hellmann in chiusura di udienza - "ricordiamoci che e' stata uccisa in modo orribile una bellissima ragazza ma ricordiamoci anche che qui sono in gioco due giovani vite" - Mignini le abbia interpretate quasi a mo' di segnale di come sarebbe potuta andare alla fine la sentenza. Dopo qualche attimo di pausa, il pm risponde "avrei gradito che il presidente dicesse al pubblico in aula soltanto 'fermi tutti, non abbiamo deciso niente...' E invece...".  

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